Il Viaggio da Padova a Madrid


“Non dovremmo negare che l’essere nomadi ci ha sempre riempiti di gioia. Nella nostra mente viene associato alla fuga da storia, oppressione, legge e noiose coercizioni, alla liberà assoluta, e la strada porta sempre a Ovest.”
Wallace Stegner

Iniziai a pensare ad un viaggio a piedi quasi due anni fa, ma l’idea di farmi da casa a Madrid cominciò a prendere forma, credo, l’estate scorsa. Ricordo il momento esatto in cui ne parlai per la prima volta con la mia amica, sedute sui gradini all’ombra di una chiesa, aspettando il suo autobus. Dovete sapere che la dote speciale di questa mia amica sta nel saper controllare la sua incredulità, preoccupazione e scetticismo. Tra noi è sempre viguto una tacita e condivisa regola, ovvero dire la propria opinione senza mostrarsi contro quella dell’altra e sopratutto cercando di appoggiare i progetti reciproci anche se si pensa siano assurdi. Vi sembrerà cosa da poco, ma avere l’appoggio dell’amica più importante, che ti dà la carica nei momenti più duri, anche se è preoccupata, è la cosa più importante che io, almeno, abbia avuto. Perciò dopo una poker face invidiabile dai giocatori d’azzardo del casinò di Venezia, e chiedendomi come svolgerei l’impresa, mi disse “vai”. E da allora, è diventata una sorta di cheerleader. Ovviamente dopo di lei si sono aggiunte altre persone, man mano che progettavo. Per questo grazie ad ognuno di voi, mie care e cari cheerleaders.

Così comincio a parlarne con vari amici di questo viaggio e la cosa buffa è che, in poco tempo, non è più un viaggio, ma Il Viaggio. Sembra quasi qualcosa di solenne.

Ebbene ecco Il Viaggio

Il viaggio è lungo 1771 km

Non lo farò interamente a piedi, poiché dovrei valicare Appennini prima e Pirenei dopo, e non avrei l’attrezzatura, né il tempo.

Perciò mi inventerò qualcosa per passare da Parma a Genova e da Tolosa a Saragozza.

Per il resto del tragitto, spero di farcela con le mie gambine o con passaggi di fortuna di buone anime.

Mi sono programmata di fare in media 25 km al giorno, dato che è il chilometraggio giornaliero consigliato per questo tipo di viaggio. Giorni in cui farò di più e altri meno, dipenderà da dove deciderò di passare la notte e per quanto tempo decido o mi viene data ospitalità per osservare le città in cui passerò.

Una tenda e un sacco a pelo saranno rispettivamente la mia casa e il mio letto e lo zaino il mio super armadio. L’ istinto più “selvadego” (come diciamo noi in Veneto) che c’è in me, mi suggerirebbe di bivaccare un po’ dove capita, ma per evitare troppe preoccupazioni da parte dei miei, cercherò attraverso l’app Couchsurfing, almeno qualcuno disposto a farmi riposare nel suo giardino. Ed ogni altro tipo di aiuto sarà il benvenuto!

La cosa stupenda è che avrò modo finalmente di vedere un’amica di Sanremo, che fin troppo gentile mi concede la sua ospitalità, e un amico a Madrid. Finalmente potrò vedere la città di cui mi parla tanto ed entrare nel suo mondo, senza parlare del fatto che sentirò la sua band!

Viaggiare con il denaro rende prudenti e dopo una lunga giornata immagino sia facile cadere in tentazione e cercare un ristorante o un ostello. Mamma mi ha involontariamente trasmesso un senso del risparmio molto molto molto sviluppato, perciò utilizzerò i soldi solo in caso di vero ma vero bisogno.

Vorrei viaggiare senza soldi, sì. Questo appunto per spingermi un po’ di più, cercare di utilizzare l’ingegno e a creare quelle situazioni in cui non c’è spazio per la vergogna di parlare con estranei e chiedere aiuto (di qualsiasi tipo).

Non so cosa mi aspetterà, ma prenderò tutto come vera provvidenza e spero, anzi ne sono sicura, di tornare con una nuova visione di ciò che ho e che mi circonda. Inoltre il mio motto sarà “la strada insegna” ovvero imparerò dalle esperienze, belle e brutte e troverò modi sempre migliori per cavarmela. Saranno quasi 90 giorni di viaggio dopotutto! Non vedo l’ora. Giugno sto arrivando.

Detto questo,
Buon proseguimento.

P.S. un giorno però lo farò, un viaggio completamente senza soldi.